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Le novità più importanti in Ubuntu 14.04 “Trusty Tahr”: 1a parte.

Quali sono le novità più eclatanti e senza ombra di dubbio apprezzate dagli utenti che si ritroveranno ad utilizzare Ubuntu 14.04 LTS?

 Abbiamo deciso di scoprirne qualcuna e di discuterne insieme a voi. (1a parte).

1.- Su sistemi con storage SSD, troviamo abilitato TRIM di default.
Il comando TRIM sarà abilitato in via predefinita già a partire da Ubuntu 14.04. Canonical arriva in ritardo di alcuni anni su una feature considerata di primaria importanza qualora venga utilizzato un SSD. La notizia è stata divulgata da Martin Pitt all'interno di un post condiviso pubblicamente su Google+.

La scelta di Canonical arriva con tempistiche ampiamente opinabili, con anni di ritardo rispetto alla concorrenza diretta. Nello specifico, la manovra sembra sia stata accelerata dal progressivo avvicinamento di Ubuntu al mercato mobile, settore in cui abbonda l'uso di tecnologie a stato solido per i sottosistemi di storage.

Il comando TRIM permette ad un sistema operativo di indicare i blocchi che non sono più in uso in un'unità a stato solido (o "SSD"), come ad esempio i blocchi liberati dopo l'eliminazione di uno o più file. Generalmente, nell'operazione di cancellazione eseguita da un Sistema Operativo (OS), i blocchi data vengono contrassegnati come non in uso. Il TRIM permette all'OS di passare questa informazione al controller dell'SSD, il quale altrimenti non sarebbe in grado di sapere quali blocchi eliminare.

Lo scopo dell'istruzione è di mantenere la velocità dell'SSD per tutto il suo ciclo di vita, evitando il rallentamento che i primi modelli hanno incontrato una volta che tutte le celle erano state scritte, una alla volta.

Anche se gli strumenti erano già disponibili per resettare alcuni dispositivi ad uno stato aggiornato, essi eliminavano tutti i dati sul dispositivo i quali non consentivano il loro uso come un'ottimizzazione.
ubuntu trusty

2.- Il GNOME Control Center è stato forkato ed è diventato Unity Control Center.

Gnome Control Center è un’utilità per configurare il desktop GNOME.
Questo pacchetto contiene le applet di configurazione per il desktop GNOME, che permettono di impostare le configurazioni per l'accessibilità, i caratteri del desktop, le proprietà della tastiera e del mouse, la configurazione dei suoni, i temi del desktop e lo sfondo, le proprietà dell'interfaccia utente, la risoluzione dello schermo e altri parametri di GNOME.

Questo fork avrà vita relativamente breve visto che rappresenta solo una fase di transizione verso un altro tool sviluppato interamente dal team di Canonical.
Fino ad oggi il team di Ubuntu ha utilizzato una versione vecchia e pesantemente patchata di GNOME Control Center, dunque gli sviluppatori hanno deciso di tagliare la testa al toro dando il via al fork dell’ultima versione del tool di GNOME per adattarlo a Unity. L’obiettivo del team degli sviluppatori è la transizione verso il futuro Ubuntu System Settings.

ll team dei developer di Ubuntu si ritrova spesso costretto a dover patchare decine di pacchetti per assicurare ai suoi utenti una user experience di Unity ottimale senza dover rompere l’intero ambiente grafico. Questi problemi però dovrebbero risolversi con l’arrivo di Unity 8.
gnome control center

 3.- Nautilus file manager ufficiale dell'ambiente desktop GNOME aggiornato alla versione 3.10.1

Qualche giorno fa, con un annuncio nella mailing list, Ubuntu 14.04 è entrata ufficialmente nella fase di feature freeze.

Dunque i developer adesso smetteranno di sviluppare nuove feature e si concentrare su quelle già implementate.

In particolare si dovrà svolgere un enorme lavoro di bugfix in modo da rendere veramente stabile la distribuzione visto che si tratta di una LTS.

Infatti questi rilasci sono indirizzati principalmente agli ambienti di produzione, grazie anche ad un supporto di ben 5 anni per la versione server.

Proprio per questo molte novità come Mir e Unity 8 sono state rimandate ad Ubuntu 14.10 che arriverà ad ottobre. Ubuntu 14.04 LTS si porrà dunque come punto di riferimento per tutte quelle aziende che lavorando con Ubuntu.

Nautilus è il file manager ufficiale dell'ambiente desktop GNOME: è un programma per visualizzare le directory del computer e i file in esse contenuti.
Il nome è un gioco di parole che evoca il guscio di un mollusco per rappresentare un terminale (shell, in inglese) di sistema operativo. Nautilus ha sostituito Midnight Commander in GNOME 1.4 diventando il file manager di default dalla versione 2.0 in poi.Nautilus1

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I menù integrati localmente nelle finestre non massimizzate in Ubuntu 14.04 "Trusty Tahr".

La nuova versione perde il pulsante che integra il menu in favore di un sistema uguale a quella del pannello superiore.

Oltre a questo, può essere divertente giocare un po’ con le Alpha delle derivate per assaporare un po’ di novità in arrivo, come il kernel Linux 3.12, oppure (all’interno di Kubuntu) KDE 4.12.

In Xubuntu invece troviamo un nuovo menu di configurazione per XFCE. Ubuntu GNOME resta per ora esclusa dalle novità visive, beneficiando comunque della nuova versione del kernel e di tutte quelle migliorie sotto il cofano che Ubuntu 14.04 porta con sé.

Purtroppo, però, queste sono solo le Alpha delle derivate, dato che per concentrarsi maggiormente sull’aspetto di development il team di sviluppo del ramo principale ha deciso di eliminare le Alpha dal proprio ciclo e mantenere solamente le Beta come release di test.


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Guida a FeedBurner: Link Splicer e Photo Splicer.

In questa puntata vediamo come condividere con i lettori del proprio feed la collezione di link (social bookmarking).

La funzione da attivare dal pannello di controllo della Ottimizzazione del nostro feed, si chiama Link Splicer.

Questa funzione ci consente di scegliere il servizio di social bookmarking (del.icio.us, furl, ecc.) che utilizziamo per collezionare i nostri link e di proporlo, quindi, anche ai nostri lettori.

L'unico parametro richiesto, ovviamente è il nome utente con il quale ci colleghiamo a quel servizio.



Ovviamente verranno divulgati SOLO i link che abbiamo definito nel servizio come "pubblici" e possiamo decidere se Feedburner dovrà diffonderli ogni volta che li aggiungiamo o con cadenza riassuntiva giornaliera.
Il risultato sul lettore dell'utente potrebbe essere proprio quello illustrato dall'immagine che segue:

Un altra funzionalità che Feedburner mette a disposizione dei propri utilizzatori è Photo Splicer. Analogamente alla precedente, anche questa è un vero e proprio
mash-up che aggancia i servizi di condivisione fotografica come Flickr piuttosto che Webshots e li propone sui nostri articoli pubblicati nel feed.

Fare molta attenzione nel caso si scelga Flickr. Il codice da utilizzare non è il nome dell'account ma il codice numerico che si trova nelle url delle foto.

Nel caso della foto che proverò a includere sarà quello compreso in questa stringa: http://www.flickr.com/photo_zoom.gne?id=1749124071&size=o
quindi il numero: 1749124071

La funzione, molto restrittiva, che ho utilizzato per l'esempio, fonderà nel mio feed solo le foto con l'etichetta "feedburner".

L'ultima funzione che anlizziamo in questa puntata è Geotag your feed, che Feedburner mette a disposizione per georeferenziare i nostri articoli.

Può essere curioso, ma questo ulteriore mash-up permette di inserire l'esatta locazione del nostro blog, del nostro posto di lavoro, della nostra vacanza o di qualsiasi posto vogliamo associare ai nostri feed.

Per poter configurare questa opzione bisognerà prima collegarsi al servizio Google maps e trovare le coordinate di latitudine e longitudine della nostra locazione.
Nell'esempio che segue ho inserito la mappa del mio posto di lavoro che è desumibile dalla url di Google Maps:

http://maps.google.com/maps/ms?ie=UTF8&hl=it&msa=0&msid=117435306404201717542.00000111c70870581c5be&ll=45.470799,12.257073&spn=0.003416,0.007296&z=17&om=1>

e, nello specifico dai due numeri che seguono il campo della url "ll".
Quindi 45.470799,12.257073 che andranno inseriti nel pannello di Feedburner.

fonte: Il Software
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Per installare il sistema operativo da USB, YUMI usa un approccio molto simile a SARDU.

Per installare il sistema operativo da USB, YUMI usa un approccio molto simile a SARDU. Il programma, infatti, propone una lunga lista di prodotti che possono essere automaticamente scaricati e direttamente inseriti nella chiavetta o nell'hard disk USB avviabile.

Le applicazioni avviabili da un'unità USB con YUMI.

Presentiamo, di seguito, alcuni tra i progetti più interessanti, direttamente supportati da YUMI ed iseribili nell'unità rimovibile:

MemTest86+
Nel caso in cui si nutra il dubbio che la memoria RAM possa essere responsabile di problemi evidenziatisi durante l'utilizzo del personal computer, MemTest86+ è l'applicazione da utilizzare per effettuare dei test "sicuri" fuori dall'ambiente di lavoro di Windows. 
 

Parted Magic
Uno degli strumenti che non dovrebbero assolutamente mancare nella propria "cassetta degli attrezzi". Parted Magic trova principalmente impiego nelle operazioni di ridimensionamento e gestione delle partizioni create sui dischi fissi (poggia su Gparted). Si tratta comunque di uno strumento integrato che mette a disposizione dell'utente tutta una serie di software "liberi", rilasciati sotto licenza GNU GPL, per la risoluzione dei più comuni problemi sul sistema in uso e per l'effettuazione di normali attività di manutenzione.
Si tratta di un eccellente software che permette di azzerare le password di Windows oppure modificare i privilegi degli account utente del sistema operativo.

Ultimate Boot CD
Un software che consente di avviare il personal computer, in modo sicuro, senza eseguire i sistemi operativi installati sul disco. Similmente a Parted Magic, Ultimate Boot CD integra decine di software per riparare il sistema e porre in essere operazioni di manutenzione dello stesso. L'elenco dei software integrati nel pacchetto è consultabile facendo riferimento alla home page del progetto.

Redo Backup & Recovery
Un software di "disk imaging" che permette di creare una copia speculare della configurazione del disco fisso e dei sistemi operativi installati. Il programma consente di ripristinare tutti i dati in pochi minuti attingendo al contenuto delle immagini precedentemente prodotte.

Clonezilla
Un altro programma per la creazione ed il ripristino del contenuto di immagini del disco fisso.

EASEUS Disk Copy
Una soluzione che sta via a via acquistando notorietà e che permette di "clonare" il contenuto di un disco fisso su di un altro hard disk. L'utilità supporta dischi di dimensioni fino ad 1 TB (terabyte).

Jolicloud
Una piattaforma, peraltro ancora poco conosciuta, per permette di svolgere attività in Rete in maniera molto simile a quanto promesso da Google con Chrome OS. Senza installare nulla sul disco fisso, ci si può collegare a Facebook e Twitter, aggiornare i propri profili, consultare ed inviare la posta elettronica con Google Gmail, accedere ai principali servizi del colosso di Mountain View, visualizzare video con YouTube, navigare sul web con Chromium ed altro ancora.

BackTrack
Un famoso tool per il testing della sicurezza di computer desktop e server.

All'interno dell'unità USB avviabile, che può essere generata ricorrendo a YUMI, possono trovare spazio anche vere e proprie distribuzioni Linux, dalle più snelle alle più complete e "pesanti".

Completano il lungo elenco dei software supportati da YUMI, la lista dei cosiddetti "rescue CD" messi a punto dai principali produttori di soluzioni per la sicurezza. Tali software (si tratta solitamente di CD avviabili) consentono di effettuare una scansione completa del sistema fuori da Windows ed eliminare gran parte dei file correlati all'azione di virus, rootkit e malware in generale.

Per controllare la lista completa delle applicazioni supportate da YUMI vi suggeriamo di fare riferimento al riquadro Step 2: select a distribution from the following box to put on your USB che appare nella schermata di avvio del programma.

Utilizzo del programma

YUMI non necessita d'installazione: basta fare doppio clic sull'icona del programma ed accettare la licenza d'uso per iniziare. Si presenterà la schermata seguente attraverso la quale si dovrà provvedere a selezionare – agendo sul menù a tendina "Step 1: select the drive letter of your USB drive" – la lettera di unità corrispondente alla chiavetta USB o comunque all'unità USB rimovibile precedentemente collegata al personal computer (nel nostro caso E:):
Qualora l'unità USB collegata al personal computer ed indicata nella finestra Drive selection and distro options page dovesse contenere i file di YUMI, apparirà un messaggio di allerta: l'applicazione inviterà inviterà a formattare il supporto di memorizzazione spuntando la casella Format drive (erase content). In questo modo, tutto il contenuto dell'unità verrà perso, compreso quello aggiunto dopo la configurazione della stessa con YUMI.
Diversamente rispetto a SARDU, quindi, non viene supportato l'aggiornamento diretto del contenuto della chiavetta USB.

È bene controllare più volte che la lettera identificativa specificata corrisponda effettivamente a quella assegnata da Windows all'unità USB collegata al personal computer. Per evitare perdite di dati, suggeriamo di impiegare sempre un'unità USB il cui contenuto possa essere completamente eliminato senza problemi.

Per inserire uno degli strumenti software elencati nella lista Select a distribution from the following box to put on your USB, è sufficiente evidenziarlo quindi indicare dove è stato salvato, sul disco fisso, il file corrispondente.

Nella maggior parte dei casi, YUMI consente di prelevare direttamente il file ISO contenente il necessario per il corretto funzionamento dei vari pacchetti software riportati in elenco. Per procedere con il prelievo, basta spuntare la casella Download the iso (optional) e rispondere Sì alla comparsa del messaggio seguente:
Se il file viene scaricato nella stessa cartella dalla quale è stato avviato l'eseguibile di YUMI, il programma è capace di rilevare automaticamente la conclusione dell'operazione di download.
Nel caso in cui la cartella contenga già i file ISO di altri strumenti, YUMI, allo stesso modo, è in grado di informare l'utente circa la loro presenza (colore verde):
Gli autori di YUMI suggeriscono di controllare d'avere una singola versione (magari la più aggiornata) dei tool che si desiderano inserire nell'unità USB memorizzati all'interno della medesima directory. Diversamente, YUMI potrebbe inserire, nella chiavetta USB, tutte le versioni di uno stesso strumento software rilevate nella cartella.

Cliccando sul pulsante Create, YUMI riepilogherà le operazioni che provvederà a svolgere: con un clic su Sì si darà il via all'effettuazione dei vari passaggi.
Non appena YUMI avrà formattato (se richiesto) l'unità USB ed inseritovi il primo tool, il supporto risulterà già avviabile e pronto per essere utilizzato. Per aggiungere altri software, però, alla comparsa del messaggio Would you like to add more ISOs/distros now, è necessario fare clic sul pulsante Sì e ripetere la procedura precedentemente illustrata (fatta eccezione, ovviamente, per la formattazione dell'unità).

Aggiungere il disco di ripristino o l'"installer" di Windows 7

Nell'unità d'avvio creata con YUMI è possibile integrare anche il file ISO contenente il disco di ripristino di Windows 7 oppure, in alternativa, specificare un'immagine ISO che contenga l'intero DVD d'installazione.
Per creare rapidamente il disco di ripristino di Windows 7, è possibile seguire la procedura che abbiamo illustrato nell'introduzione.

Dall'interfaccia di YUMI si dovrà selezionare la voce Windows Vista/7/8 Installer e specificare (pulsante Browse) il file discoripristino.iso precedentemente generato.
Per aggiungere la ISO del DVD d'installazione di Windows Vista, di Windows 7 o di Windows 8, è possibile selezionare, dalla lista, sempre la stessa voce (Windows Vista/7/8 Installer).

Va ricordato che, nonostante si sia caricato il disco di ripristino di Windows 7 e non il file ISO che consente l'installazione dell'intero sistema operativo, YUMI controllerà che lo spazio disponibile sulla chiavetta USB non sia inferiore a 3,6 GB. Nel caso in cui si utilizzasse una chiavetta di dimensioni ridotte (comunque non inferiori a 4 GB), suggeriamo di aggiungere il disco di ripristino di Windows, all'interno del supporto USB, come primo software. A seguire, si potranno aggiungere gli altri.

YUMI, inoltre, ricorda che dopo l'aggiunta del disco di ripristino di Windows 8/7/Vista o dell'immagine del DVD d'installazione dei due sistemi operativi, nella cartella radice del supporto USB si noterà la presenza della directory sources. Tale cartella dovrà essere manualmente rinominata, ad esempio, in sourceswin, prima di eseguire qualunque distribuzione basata su Ubuntu (ad esempio Linux Mint). In caso contrario, si verificherebbero dei blocchi anomali durante la fase di boot. Ovviamente, prima di avviare l'installer di Windows 8/7/Vista o il disco di ripristino, si dovrà aver cura di rinominare di nuovo sourceswin in sources.

Nel caso del Disco di ripristino del sistema di Windows suggeriamo di editare il file multibootmenuother.cfg contenuto nello stesso supporto (va bene, allo scopo, un qualunque editor di testo come TextPad o Notepad++) e modificare la riga menu label Install Windows Vista/7/8 in menu label Disco di ripristino del sistema Windows 7. Così facendo, si modificherà l'"etichetta" visualizzata nel menù di avvio dell'unità USB, una volta lasciata connessa al personal computer all'accensione od al reboot della macchina.

L'immagine multibootyumi.png può essere liberamente sostituita, sempre utilizzando un file in formato PNG. In questo modo si potrà cambiare la schermata che verrà mostrata all'avvio del personal computer come sfondo del menù di scelta della chiavetta USB creata con YUMI.

Avvio del supporto creato con YUMI

Come nel caso di SARDU, per effettuare l'avvio del sistema dall'unità USB preparata con YUMI, è indispensabile che nel BIOS del personal computer sia impostata la corretta sequenza di boot. Ciò significa che le unità rimovibili USB debbono essere avviate prima dei dischi fissi. Se, all'interno del BIOS, l'hard disk è impostato come primo device da avviare, il boot da USB non sarà possibile: è quindi necessario operare l'intervento del caso.

Lasciando inserita la chiavetta USB al boot del personal computer, YUMI presenterà un menù simile al seguente:
Il disco di ripristino di Windows 7 oppure l'installer di Windows Vista, di Windows 7 o di Windows 8 sarà avviabile accedendo alla sezione Other operating systems and tools.

Qualora una distribuzione Linux, inserita nell'unità USB, non dovesse risultare avviabile, è possibile risolvere il problema rinominando temporaneamente la cartella SOURCES presente nella directory radice del supporto di memorizzazione.

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Come installare il sistema operativo da USB con SARDU.

La prima applicazione che vogliamo citare è SARDU, uno strumento gratuito, realizzato da Davide Costa, sviluppatore sardo, che permette di installare il sistema operativo da USB, sia esso una distribuzione Linux oppure una qualunque versione di Windows.

Oltre a Linux e Windows sarà ovviamente possibile eseguire qualsiasi tool per la gestione del sistema e la risoluzione di eventuali problemi.

Quasi ogni produttore di software antivirus/antimalware, ad esempio, mette a disposizione dei propri utenti un supporto di emergenza (CD o DVD) – generalmente sotto forma di file d'immagine in formato ISO – che consente di effettuare una scansione del disco fisso alla ricerca di eventuali componenti nocivi prima del caricamento del sistema operativo.

Il supporto CD o DVD è infatti avviabile: lasciandolo inserito nel lettore al momento dell'avvio del personal computer, potrà essere utilizzato per esaminare il contenuto del sistema rimuovendo gli "ospiti sgraditi" che dovessero essere rilevati.

Purtroppo, però, qualora si volesse effettuare un'analisi del sistema con più software (ad esempio, con i CD di emergenza di Avira, di BitDefender, di Dr.Web, di F-Secure, di G DATA, di Kaspersky, di Panda e così via), si sarebbe costretti a masterizzare un supporto per ogni programma rilasciato dai vari vendor.
SARDU (acronimo di Shardana Antivirus Rescue Disk Utility; gli Shardana erano una delle popolazioni dell'antichità che solcavano il mar Mediterraneo e che si ritiene possano essere gli antenati dei sardi ed i primi costruttori dei celeberrimi nuraghi) è un programma gratuito che si prefigge come obiettivo quello di superare tale limitazione. Il software, infatti, è capace di preparare un'unica chiavetta USB per l'installazione di più utilità o di più sistemi operativi. Il vantaggio è indubbio: sarà possibile aggiornare periodicamente il contenuto del supporto con nuove versioni delle varie utilità inserite.In alternativa, SARDU è anche capace di salvare l'intero contenuto di più file ISO in un'unica immagine ISO multiboot, altrettanto avviabile. Il contenuto di tale file potrà essere eventualmente masterizzato su un supporto CD/DVD.

SARDU, a titolo esemplificativo, permette l'installazione di sistemi operativi come Windows (dischi di ripristino compresi), delle distribuzioni Linux (Austrumi, Backtrack, Damn Small Linux, Fedora, Inquisitor Live, Linux Multimedia Player, NimbleX, Phroronix, Puppy Linux, Slax, xPUD, Ubuntu, Kubuntu, StartOS, Mint, LinuX Gamers, Tails, Android x86) e di tutta una serie di utilità particolarmente apprezzate.
Oltre ai CD di emergenza di antivirus quali AOSS PCTools, AVG Rescue, Avira AntiVir Rescue System, BitDefender Rescue, Dr.Web Live, eScan Rescue, F-Secure Rescue, GDATA Boot, Kaspersky Rescue, Panda Safe, VBA32 Rescue, Acronis Antimalware, Anvi Rescue CD, Comodo Rescue Disk, Ubuntu MRT, Microsoft WDO, SARDU consente di inserire – nel supporto USB collegato – anche utilità come Clonezilla (per creare file d'immagine del contenuto di dischi e partizioni; per clonare dischi fissi), Gparted (consente una perfetta gestione delle partizioni presenti nei dischi fissi oltre ad altre operazioni di manutenzione), Offline NT Password (utilità per il recupero delle password di accesso a Windows), Parted Magic (gestione delle partizioni), System Rescue CD, Ultimate Boot CD, Macrium Reflect, Ophcrack, Partition Wizard, Parted Magic, Ping (partizionamento del disco) Redo Backup Live, Trinity Rescue Disk, OpenDiagnostics ed Hiren's Boot CD.


IMPORTANTE AVVERTENZA SU SARDU

SARDU è un software assolutamente legittimo che non contiene, al suo interno, alcun componente potenzialmente pericoloso.
Da alcune versioni a questa parte, SARDU non viene più distribuito come prodotto "stand alone" e dev'essere installato sul sistema facendo doppio clic sul file setup.exe. Sebbene l'installazione di SARDU non sia strettamente necesaria, da qualche tempo il file setup.exe offre il caricamento sul sistema di alcuni adware non indispensabili per il funzionamento di SARDU.

La presenza degli adware ha fatto drizzare le antenne a diversi motori di scansione antivirus/antimalware che segnalano come potenzialmente nocivo l'archivio di SARDU.
Ciò, va precisato, non corrisponde al vero anche perché l'installazione dei componenti superflui può essere negata dopo aver fatto doppio clic sul file setup.exe.
Per impedire l'installazione dei componenti adware si dovrà cliccare più volte sul pulsante Decline togliendo poi il segno di spunta dalla casella Install Snap.do smartbar...:
In realtà, per usare SARDU, gli utenti più smaliziati possono addirittura evitare di eseguire l'installazione aprendo il file setup.exe con l'utility 7-Zip quindi estraendo i file contenuti nella directory radice e le sottocartelle presenti in $_OUTDIR nella directory C:SARDU.
SARDU sarà quindi avviabile facendo doppio clic sul file sardu.exe.

Suggeriamo di impostare un'eccezione nel software antivirus/antimalware in modo da utilizzare SARDU senza alcun problema ed evitare di veder apparire segnalazioni sicuramente un po´ troppo zelanti.


L'interfaccia di SARDU è nettamente migliorata rispetto alle prime versioni: le sei schede proposte (Antivirus, Utility, Linux, Windows, Downloader, Report) permettono di verificare quali strumenti il programma può supportare ed inserire nell'unità USB avviabile.
I pacchetti ai quali si è interessati debbono essere prelevati manualmente: in tal senso, però, SARDU accorre in aiuto. Per procedere, infatti, è sufficiente cliccare sul pulsante corrispondente al prodotto software che si vuole aggiungere: ove possibile, SARDU provvederà automaticamente mostrando lo stato di avanzamento del download nella scheda Downloader:
Una volta selezionati i pacchetti da scaricare, si dovrà necessariamente accedere alla scheda Downloader e fare clic sul pulsante START.

I file ISO via a via prelevati saranno automaticamente memorizzati nella sottocartella ISO di SARDU. All'interno della medesima locazione di memoria si potranno eventualmente salvare, in modo autonomo, altre immagini ISO avviabili.

I grossi pulsanti posti sulla parte destra della finestra e raffiguranti, rispettivamente una chiavetta USB ed un CD-ROM, permettono di dare il via alla procedura di configurazione della chiavetta USB avviabile o, in alternativa, alla creazione di un file ISO memorizzabile su disco fisso.

I comandi Update USB e Update only SARDU's menu, entrambi contenuti nel menù USB dell'applicazione, consentono di aggiornare – in tempi successivi – l'intero contenuto della chiavetta USB SARDU oppure unicamente il menù di boot di SARDU.
SARDU è l'unico software della sua categoria che permette di installare dalla stessa penna USB FAT32, tutti i sistemi operativi Windows (Windows XP, Windows Vista, Windows 7, Windows gestendo contemporaneamente tutti gli ambienti Windows PE.

Diversamente rispetto, ad esempio, a YUMI (programma presentato nelle pagine seguenti), SARDU riesce a gestire l'integrazione dei vari software in un unico passaggio.

Grazie a QEMU, inoltre, è possibile provare il funzionamento delle chiavette USB avviabili o dei DVD creati con SARDU senza abbandonare Windows e senza quindi dover effettuare un riavvio del sistema.

Le immagini in formato ISO prodotte da SARDU, inoltre, possono essere masterizzate direttamente su supporto DVD (viene utilizzato il noto modulo cdrecord).
fonte: Il Software
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Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo tra Max e Simplicio.


- GIORNATA PRIMA -
Simplicio: «…ah ma tu usi Linux?»
Max: «Si.»
Simplicio: «Mi piacerebbe provarlo mi sono un po’ stancato di Windows. Ho il PC che impiega delle ore per partire.»
Max: «Si, dovresti proprio cambiare.»
Simplicio: «Su Linux, posso installare Photoshop per modificare le foto?»
Max: «Nativamente i programmi Windows non possono essere installati su Linux, tuttavia esiste Wine che ti permette di farlo in modo non-nativo. Però, nello specifico, non ha senso installare  Photoshop. Puoi usare Gimp. E’ un programma di fotoritocco molto potente nativo per Linux.»
Simplicio: «Ma è uguale a Photoshop?»
Max: «Bhe non proprio uguale… è simile e permette di fare le stesse cose di Photoshop.»
Simplicio: «E’ vero che con Linux non c’è il problema dei Virus?»
Max: «Si è vero. I virus di Windows sono completamente inefficaci su Linux. Concretamente puoi lavorare in rete senza preoccuparti di prendere virus o spyware.»


Simplicio: «…e Windows Messenger c’è per Linux?»
Max: «C’è aMSN. E’ praticamente identico a Windows Messenger, ma esiste anche Pidgin. E’ un programma che ti permette di gestire MSN, Gtalk, irc, icq e molti altri canali di chat.»
Simplicio: «Mi hanno detto che possibile avere sia Windows che Linux.»
Max: «E’ vero puoi installare entrambi i sistemi: si chiama dual boot. Windows e Linux possono convivere sullo stesso PC senza problemi. Anche sullo stesso hard disk se vuoi. All’avvio del computer devi scegliere quale sistema avviare. A mio parere però è meglio avere un solo sistema scegliendo quello più adatto in base a quello che fai. Se quello che vuoi fare è semplicemente provare Linux, lo puoi fare utilizzando un Live CD. Con questo potrai utilizzare Linux senza modificare il tuo disco  rigido.»
Simplicio: «Cioè?»
Max: «Puoi provare Linux avviandolo da cd-rom. Il sistema sarà più lento rispetto ad una normale installazione, ma questo ti permetterà di provarlo senza toccare il tuo disco rigido con Windows.»
Simplicio: «Ma dove lo posso trovare Linux? Si scarica vero?»
Max: «Si, lo puoi scaricare. Esistono diverse distribuzioni. Sono versioni di Linux che differiscono per i programmi installati, per l’ambiente grafico predefinito e per altri dettagli tecnici.. Ti consiglio la distribuzione Ubuntu perchè è semplice da utilizzare e ha una comunità di utenti molto attiva. Se vai sul sito di Ubuntu troverai una sezione dedicata al download dove potrai scaricare una immagine iso per l’installazione. L’immagine iso devi masterizzarla su un cd usando Nero.»
Simplicio: «Ma una volta che ho preparato il cd, lo metto dentro il computer e fa tutto lui?»
Max: «Bhe non proprio. L’installazione di Linux presenta più o meno le stesse difficoltà dell’installazione di Windows. A PC acceso, con Windows, metti dentro il cd e riavvia il PC. Se al riavvio parte con Linux sei a posto, altrimenti devi mettere mano alla configurazione del BIOS.»
Simplicio: «Non so se sono capace.»
Max: «Non è difficile. Quando accedi il pc tieni premuto il tasto “canc”. In questo modo entrerai nel menu del BIOS. Purtroppo esistono diverse versioni di Bios, quindi non so guidarti nello specifico del tuo pc. Comunque devi modificare la “sequenza di boot”. Quando accendi il PC la prima cosa che fa il computer è cercare un sistema operativo nelle varie periferiche. Il PC potrà cercarlo, prima nel floppy, poi nell’hard disco, poi nel cd-rom. L’ordine con il quale effettua questa ricerca si chiama “sequenza di boot” o “boot priority”. Il problema è che appena il PC trova un sistema operativo interrompe la ricerca e avvia il sistema. Pertanto, se nella sequenza di boot l’hard disk viene prima del cd-rom, il tuo PC partirà sempre con Windows anche quando metti dentro il cd di Ubuntu. Devi quindi impostare la sequenza di boot in modo che il  cd-rom sia prima dell’hard disk.»
Simplicio: «Forse ho capito… proverò!»
Max: «Fammi sapere.»


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LightScribe è una tecnologia di registrazione ottica che utilizza uno speciale rivestimento dei CD e DVD.


LightScribe è una tecnologia di registrazione ottica che utilizza uno speciale rivestimento dei CD e DVD per produrre etichette sul lato opposto al lato di registrazione con un risultato molto simile alla serigrafia monocromatica.

La superficie di un disco LightScribe è ricoperta da una tintura reattiva che cambia colore quando assorbe la luce di un laser a infrarossi con lunghezza d’onda di 780nm.

Se avente un masterizzatore che supporta la tecnologia LightScribe e avete dei supporti registrabili LightScribe, potete creare gradevoli effetti grafici sui vostri masterizzati utilizzando la vostra Ubuntu box a 64 bit. (cfr. Wikipedia).

Quella che riporto di seguito è uno procedura che ho testato su Ubuntu 9.04 a 64bit.


Installiamo i programmi per il LightScribe.

Poichè sarà necessario installare software a 32 bit su un sistema a 64, per prima cosa installiamo installiamo le librerie di compatibilità necessarie:

sudo apt-get install ia32-libs

Successivamente scarichiamo il LightScribe System Software package “deb package” e forziamo l’installazione sulla nostra architettura:

sudo dpkg --install --force-architecture lightscribe-1.18.8.1-linux-2.6-intel.deb

Scarichiamo ed installiamo anche il LightScribe Simple Application “deb package”:


sudo dpkg --install --force-architecture lightscribeApplications-1.18.6.1-linux-2.6-intel.deb

e il LaCie 4L Labeler utility “deb package”

sudo dpkg --install --force-architecture 4l_1.0-r6_i386.deb

Ora abbiamo tutto il software necessario per stampare i nostri cd LightScribe. Lanciando il comando 4L-gui verrà infatti eseguita l’utilitì della LaCie.

Layout grafici professionali con Inkscape.

Per creare un layout grafico professionale potete affidarvi al software di grafica vettoriale Inkscape con il quale è possibile impaginare e creare una grafica del cd di sicuro effetto.

Di seguito trovate un template pre-impostato con i limiti di stampa del disco LightScribe che potete usare con Inkscape.
Una volta realizzata la grafica in Inkscape, non dovete fare altro che esportare un bitmap da importare in 4L-gui per la stampa del cd.

Scarica il template LightScribe per Inkscape

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5 aggiornamenti di sicurezza importanti per Ubuntu 13.10 "Saucy Salamander": Crash per il debug, Interfaccia GTK+, Dipendenze X11, Evolution Data Server e Archive Manager per Gnome.

Sappiamo tutti quanto sia importante mantenere aggiornato il proprio sistema operativo, ma è parimenti esperienza comune che spesso siano proprio gli aggiornamenti a introdurre nuovi bug. 
Ubuntu segue delle linee guida ben precise per gestire questa situazione.

La chiave di volta dell’intero discorso è che, una volta rilasciata la release, gli aggiornamenti non si fanno affatto, a meno che non riguardino vulnerabilità di sicurezza o bug particolarmente significativi.

Addirittura, nell’ottica di stabilizzare la release, già durante le ultime fasi di sviluppo l’ingresso di nuovi pacchetti dei vari software è sottoposto ad un controllo particolarmente rigido (una fase nota agli sviluppatori come “Feature Freeze”, appunto).

Gli aggiornamenti proposti a continuazione fanno parte del bollettino di sicurezza settimanale rilasciato da Canonical e riguardano in particolare i primi aggiornamenti importanti sulla sicurezza riguardanti la neonata Ubuntu 13.10 Saucy Salamander

    gtk-2-runtime-environment-3

1.- Genera automaticamente segnalazioni di crash per il debug:
Questo pacchetto fornisce anche una interfaccia a riga di comando per la navigazione e la gestione dei rapporti di crash. Per i desktop, si dovrebbe prendere in considerazione l'installazione dell'interfaccia GTK+ o Qt (apport-gtk o apport-kde).
Modifiche per le versioni:
Versione installata: 2.6.1-0ubuntu10
Versione disponibile: 2.6.1-0ubuntu13
Versione 2.6.1-0ubuntu13:
  * SECURITY UPDATE: incorrect permissions on setuid process core dumps
    (LP: #1242435)
    - use correct permissions when writing the core file in data/apport,
      added test to test/test_signal_crashes.py.
    - Thanks to Martin Pitt for the patch!
    - CVE-2013-1067
Versione 2.6.1-0ubuntu12:
  * Enable suid_dumpable (core dumps of setuid binaries). This has
    always been safe for us, as we set a core pipe handler, but the
    kernel now protects against one not being set:
    http://kernel.ubuntu.com/git?p=ubuntu/ubuntu-
    raring.git;a=blob;f=Documentation/sysctl/fs.txt;h=88152f214f48cb69c6
    43d4bf2ff2ac9a61ad2eb0;hb=HEAD (LP: #1194541).
Versione 2.6.1-0ubuntu11:
  * data/general-hooks/ubuntu.py: For package installation failures, build a
    DuplicateSignature from the package, version, and dpkg ErrorMessage,
    instead of using the whole dpkg terminal log. (LP: #1185515)

2.- Interfaccia GTK+ per il sistema di gestione dei crash Apport:
Questo pacchetto fornisce un'interfaccia GTK+ per consultare e gestire i rapporti dei crash.
Modifiche per le versioni:
Versione installata: 2.6.1-0ubuntu10
Versione disponibile: 2.6.1-0ubuntu13
Versione 2.6.1-0ubuntu13:
  * SECURITY UPDATE: incorrect permissions on setuid process core dumps
    (LP: #1242435)
    - use correct permissions when writing the core file in data/apport,
      added test to test/test_signal_crashes.py.
    - Thanks to Martin Pitt for the patch!
    - CVE-2013-1067
Versione 2.6.1-0ubuntu12:
  * Enable suid_dumpable (core dumps of setuid binaries). This has
    always been safe for us, as we set a core pipe handler, but the
    kernel now protects against one not being set:
    http://kernel.ubuntu.com/git?p=ubuntu/ubuntu-
    raring.git;a=blob;f=Documentation/sysctl/fs.txt;h=88152f214f48cb69c6
    43d4bf2ff2ac9a61ad2eb0;hb=HEAD (LP: #1194541).
Versione 2.6.1-0ubuntu11:
  * data/general-hooks/ubuntu.py: For package installation failures, build a
    DuplicateSignature from the package, version, and dpkg ErrorMessage,
    instead of using the whole dpkg terminal log. (LP: #1185515)

3.- Semplice sistema di comunicazione tra i processi (dipendenze X11):
Questo pacchetto contiene l'utilità dbus-launch necessaria per i pacchetti che utilizzando un bus di sessione D-Bus.
See the dbus description for more information about D-Bus in general.

Modifiche per le versioni:
Versione installata: 1.6.4-1ubuntu4
Versione disponibile: 1.6.4-1ubuntu4.1
Versione 1.6.4-1ubuntu4.1:
  * SECURITY UPDATE: denial of service via _dbus_printf_string_upper_bound()
    length.
    - debian/patches/CVE-2013-2168.patch: use a copy of va_list in
      dbus/dbus-sysdeps-unix.c, dbus/dbus-sysdeps-win.c, added test to
      test/Makefile.am, test/internals/printf.c.
    - CVE-2013-2168


4.- File indipendenti dall'architettura per Evolution Data Server:
Il server dei dati, chiamato "Evolution Data Server" è responsabile della gestione delle informazioni su calendario e rubrica.
Questo pacchetto contiene i file indipendenti dall'architettura necessari al pacchetto evolution-data-server.
Modifiche per le versioni:
Versione installata: 3.6.2-0ubuntu0.1
Versione disponibile: 3.6.4-0ubuntu0.1
Versione 3.6.4-0ubuntu0.1:
  * New upstream release. (LP: #1158354)
    - Crash in Contacts calendar backend (LP: #1039594)
    - Empty name selector dialog on open (LP: #1072442)

5.-  Archive Manager per Gnome:
File-roller is an archive manager for the GNOME environment. It allows you to:
* Create and modify archives.
* View the content of an archive.
* View a file contained in an archive.
* Extract files from the archive. File-roller supports the following formats:
* Tar (.tar) archives, including those compressed with
gzip (.tar.gz, .tgz), bzip (.tar.bz, .tbz), bzip2 (.tar.bz2, .tbz2),
compress (.tar.Z, .taz), lzip (.tar.lz, .tlz), lzop (.tar.lzo, .tzo),
lzma (.tar.lzma) and xz (.tar.xz)
* Zip archives (.zip)
* Jar archives (.jar, .ear, .war)
* 7z archives (.7z)
* iso9660 CD images (.iso)
* Lha archives (.lzh)
* Single files compressed with gzip (.gz), bzip (.bz), bzip2 (.bz2),
compress (.Z), lzip (.lz), lzop (.lzo), lzma (.lzma) and xz (.xz) File-roller doesn't perform archive operations by itself, but relies on standard tools for this.
Modifiche per le versioni:
Versione installata: 3.6.1.1-0ubuntu1.1
Versione disponibile: 3.6.1.1-0ubuntu1.2
Versione 3.6.1.1-0ubuntu1.2:
  * SECURITY UPDATE: file overwrite via incorrect path sanitization
    - debian/patches/CVE-2013-4668.patch: properly sanitize filenames in
      src/fr-archive-libarchive.c, src/fr-window.c, src/glib-utils.c,
      src/glib-utils.h.
    - CVE-2013-4668

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GIMP: dimensione del pennello con la rotella del mouse.

GIMP, il più popolare programma di fotoritocco libero, ha la possibilità di configurare scorciatoie nella gestione dei sui tools. Una scorciatoia che inserisco sempre al primo approccio a GIMP su una nuova macchina è la possibilità di modificare la dimensione del pennello sfocato utilizzando la ritella del mouse in combinazione con il tasto “shift”. Poichè la procedura per aggiungere questa scorciatoia non è semplicissima, scrivo di seguito un breve tutorial.

Per prima cosa aprite la finestra pennelli e selezionate un pennello circolare con il bordo sfumato


Premete il pulsante per aggiungere un nuovo pannello e modificatene i parametri a vostro piacimento. Poi chiudete la finestra.

Ora dal menu preferenze scegliete Dispositivi di ingresso->controllori di ingresso, poi Main Mouse Wheel e successivamente cliccate sull’ingranaggio per modificare il controllore selezionato.


A questo punto scegliete Scorri su (Maiuscolo) e modificatelo aggiungendo il comando Increase radius, o più precisamente, context-brush-radius-increase. Eseguite la stessa operazione per Scorri giù (Maiuscolo) scegliendo context-brush-radius-decrease.


A questo punto scegliendo il pennello creato precedentemente sarà possibile modificarne le dimensioni con questa scorciatoia.

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Ardour3 per lavorare meglio: introdotti diversi miglioramenti e nuove funzionalità.


Ardour è un software libero di registrazione ed elaborazione audio professionale in realtime rilasciato sotto la disciplina della licenza GNU General Public License. Questo programma è disponibile per diverse sistemi operativi fra i quali GNU/Linux e con l’ultima release (ad oggi su Debian testing è disponibile la versione 3.5.143) sono stati introdotti diversi miglioramenti e nuove funzionalità.
In questa pagina ho raccolto alcuni trucchi e suggerimenti che posso contribuire a creare un ambiente di produzione audio più efficiente e veloce. Una parte di questi trucchi sono derivati da zth.music altri sono ricavati dalla mia esperienza personale e dallo studio della documentazione del programma.

Personalizza le scorciatoie.
Shortcut
Imposta le scorciatoie personalizzate per le azioni che esegui più spesso
Ardour3 offre numerose scorciatoie da tastiera già presenti nell’installazione predefinita, tuttavia qualunque azione del programma può essere associata ad una scorciatoia scelta dall’utente. Impostare delle scorciatoie da tastiera per le operazioni che si svolgono con maggior frequenza permette di velocizzare moltissimo l’uso del programma. Per impostare hotkeys personalizzati basta accedere al menu Finestra>Scorciatoie da tastiera (Alt+K).

Ecco l’elenco delle scorciatoie predefinite che uso più frequentemente:
Azione Scorciatoia
Play/Stop del progetto Spazio
Dividi una regione S
Duplica una regione ALT+D
Multi duplica una regione SHIFT+D
Passa alla modalità mixer/editor ALT+M
Riproduci ciclo L

Crea tracce bus per ottimizzare le risorse.

TracceBUS1

Usa le tracce BUS per applicare gli stessi plugin a più tracce.
Le tracce BUS sono tracce verso le quali puoi inviare il segnale di tracce audio. Poiché i plugin, come ad esempio i reverberi, caricano molto la CPU, può essere conveniente raggrupparli nelle tracce BUS. Se ad esempio hai 2 tracce di voce e a queste vuoi applicare gli stessi plugin, puoi creare una traccia bus con i plugin e inviare il segnale delle voci alla traccia BUS (come nella schermata sopra).



Un altro modo per sfruttare le tracce BUS allo scopo di ottimizzare le risorse hardware è inserire un plugin in una traccia BUS (es. un reverbero) e richiamarlo nelle tracce audio che necessitano di questo effetto servendosi delle mandate ausiliarie. In questo modo il reverbero inserito una sola volta può essere richiamato in molteplici tracce audio. In questo caso è opportuno bilanciare in modo adeguato i volumi dry e wet dell’effetto tenendo conto che sia la traccia audio nella quale è inserita la mandata ausiliaria, sia la traccia bus, saranno inviate alla traccia master.

Raggruppa le tracce.

Raggruppa le tracce
Raggruppa le tracce.
Le tracce di Ardour possono essere raggruppate fra loro per poter gestire i diversi controlli in modo globale per tutto il gruppo. Usare dei gruppi coerenti permette di agire in modo più rapido sulle tracce.

Esporta tutte le tracce audio senza plugin.

Se stai lavorando ad un progetto audio con altre persone è possibile che tu abbia la necessità di esportare le tracce audio del tuo progetto senza plugin, con i fader a 0db e con il cursore all’origine. Con Ardour 3 puoi farlo rapidamente e in un unica operazione con l’Esportazione stem.

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Re Ubuntu: i 10 articoli più letti nel mese di Gennaio 2014.

1.- Dopo il successo di Ubuntu 12.04 “Precise Pangolin” Canonical punta a nuove versioni di rilascio.
Dopo il successo di Ubuntu 12.04 “Precise Pangolin” Canonical punta a nuove versioni di rilascio.
Canonical sta valutando la possibilità di rilasciare un’altra versione per Ubuntu 12.04 “Precise Pangolin”, la quinta, con il kernel previsto per Ubuntu 14.04 Trusty Tahr.   Normalmente, solo quattro uscite sono state pubblicate per Ubuntu 12.04 (Precise Pangolin), ma il successo della distribuzione ha spinto gli sviluppatori a pensare di una nuova versione.   Canonical sta cercando di
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2.- Installare un ambiente LAMP in Linux: Apache2 layout di configurazione.
Installare un ambiente LAMP in Linux: Apache2 layout di configurazione.
Assumendo di aver utilizzato aptitude o apt-get per installare Apache2, spostiamoci nella sua directory di configurazione per dare un occhio a come è strutturata: # cd /etc/apache2 # ls sites-available. Questa directory conterrà i file con le configurazioni di ogni sito (conosciuti come virtual hosts) che vorrete servire con Apache. Uno sguardo alla directory: ls sites-available/ ..
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3.- Installare un ambiente LAMP in Linux: installazione di MySQL .
Installare un ambiente LAMP in Linux: installazione di MySQL .
Prima di procedere è una buona idea verificare che tutto ciò che abbiamo fatto funzioni realmente. Per questo utilizziamo il metodo phpinfo di PHP5 caricandolo in una pagina di test. Partiamo col creare il file della pagina di test: # nano -w /var/www/test.php Quindi riempiamolo in questo modo: PHP Test Script salviamo
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4.- Installare un ambiente LAMP in Linux: configurazione dei Virtual Host.
Installare un ambiente LAMP in Linux: configurazione dei Virtual Host.
Iniziamo con il creare un file di testo che specifichi il nostro Virtual Host SSL: # nano /etc/apache2/sites-available/default-ssle configuriamolo come segue: NameVirtualHost *:443     SSLEngine on     SSLCertificateFile    /etc/apache2/ssl/apache.pem     SSLCertificateKeyFile /etc/apache2/ssl/apache.pem     ServerAdmin admin@dominio.org     ServerName
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5.- Installare un ambiente LAMP in Linux: Apache2, SSL, MySQL, PHP5.
Installare un ambiente LAMP in Linux: configurazione dei Virtual Host.
LAMP è un acronimo che indica un ambiente server in cui siano installati Linux, Apache, MySQL e PHP. In questa guida vedremo come installare un server Apache2 su Debian Lenny, come configurare il modulo SSL e come fornire supporto per il linguaggio di scripting PHP5 e i database basati su MySQL.   La piattaforma LAMP è una delle più utilizzate a livello mondiale. Ognuna delle applicazioni
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6.- Configurazione di una connessione wireless: rete protetta con WPA.
Configurazione di una connessione wireless: rete protetta con WPA.
Se la vostra rete wireless è protetta da una chiave WPA è sufficiente creare il file: # nano /etc/wpa_supplicant.conf e fare in modo che contenga: network={ ssid="NOME_RETE_WIRELESS"         psk="Chiave impostata nell'Access Point"         key_mgmt=WPA-PSK         proto=WPA         } Per motivi di sicurezza non è opportuno inserire in /etc/wpa_supplicant.conf la chiave
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7.- Configurazione di una connessione wireless: rete protetta con WEP.
Configurazione di una connessione wireless: rete protetta con WEP.
Una volta installati i driver per la propria scheda wireless (Driver wireless) e, se necessario, il firmware, bisogna configurare la connessione alla propria rete. Iniziamo con l'installare alcuni pacchetti che ci saranno utili: # apt-get install wpasupplicant wireless-tools Quindi cerchiamo di scoprire il nome assegnato da Debian alla nostra scheda wireless, lanciando il comando: # iwlist
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8.- Re Ubuntu: i 10 articoli più letti nel mese di Dicembre 2013.
Re Ubuntu: i 10 articoli più letti nel mese di Dicembre 2013.
Sono rimasto molto sorpreso delle statistiche che mi ha presentato il mese di Dicembre appena lasciato alle spalle. Non per le visite e il traffico sia chiaro, sempre soddisfacenti e nella norma, ma per gli articoli più letti.   Se lasciamo da parte i soliti post che trattano argomenti "classici", ormai sempre più ricercati in rete (ad esempio Gnome uno dei quali con degli accessi davvero
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9.- Come pulire Debian: la cache.
Come pulire Debian: la cache.
La cache di apt-get. Quando scarichiamo un pacchetto, questo viene salvato in /var/cache/apt/archives in modo da rendere più veloce il download in caso di reinstallazione, oppure per permettere il salvataggio di questi su CD (in caso di connessioni lente o a consumo). Però, ovviamente, occupano spazio e (dopo qualche mese, tra aggiornamenti e nuove installazioni) si arriva facilmente ad 1Gb di
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10.- Come pulire Debian: i File di configurazione e Localepurge.
Come pulire Debian: i File di configurazione e Localepurge.
File di Configurazione. Eliminando i file di configurazione si libera spazio, e si mantiene più pulita la directory /etc. Con il seguente comando è possibile rimuovere i file di configurazione che sono stati lasciati nel sistema dai pacchetti non rimossi attraverso il comando "apt-get purge" : # dpkg --purge `dpkg -l | egrep "^rc" | cut -d' ' -f3` Ecco una breve spiegazione dei comandi:
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