-->

Archiviazione gestita con Ceph, la infrastruttura di storage open source come un servizio.

E se lo storage fosse come il caffè: guidato dal menu e veramente orientato al servizio? Tutti sanno quanto è facile e veloce ordinare un cappuccino o un cortado e farselo portare da un barista amichevole in pochi minuti. Ora immagina che questo sia un utente che ha bisogno di un'allocazione di storage. Sfoglia un elenco di servizi, sceglie quello che gli piace e in men che non si dica un operatore specializzato risponde a quella richiesta e fornisce spazio allocato, che l'applicazione dell'utente mette al lavoro. Si occupa anche di tutte le operazioni del Day-2 del sistema di storage!

I cloud pubblici hanno preso questo concetto, lo hanno chiamato "-as-a-service" e lo hanno sviluppato, rendendo l'accesso alle risorse di elaborazione, rete e storage a portata di carta di credito. La comodità offerta da un modello del genere è solo metà del vantaggio: il modello as-a-service libera inoltre le aziende dal bisogno di team interni dedicati o di assunzioni costose.

Ciò non significa che questo modello non abbia i suoi limiti. Cosa succede se l'economia dei cloud pubblici non si adatta agli obiettivi di fatturato della tua azienda? O hai ancora risorse hardware on-premise significative? O oggi non hai le competenze interne per gestire una soluzione di storage open source? Ciò significa che non puoi avere Storage-as-a-Service? In questo blog, risponderemo alle domande più comuni che emergono quando si esplora lo storage gestito e Storage as a Service (StaaS).

Cos'è l'archiviazione gestita?

L'archiviazione gestita è dove lavori in collaborazione con un'organizzazione come Canonical per distribuire una soluzione open source (ad esempio Ceph) sul tuo hardware, nella posizione più sensata per il tuo carico di lavoro, che sia on-prem o in una struttura di co-locazione near-cloud. Canonical prende le sue comprovate architetture di riferimento e le applica al tuo hardware e ai casi d'uso, potenzialmente personalizzandoli in base alle necessità, per fornirti una soluzione di archiviazione on-demand. La soluzione viene quindi gestita end-to-end, eliminando l'immediata necessità di dover formare o assumere personale per supportare le nuove tecnologie.

Perché dovrei utilizzare uno storage gestito?

I budget IT sono più limitati che mai e, mentre le soluzioni di storage on-premise comportano costi inferiori, richiedono anche gestione e manutenzione. Per fornire ai tuoi utenti esperienze operative e di uptime simili, un'organizzazione deve dotare di personale completo un team di supporto 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni all'anno, il che comporta un costo associato. Tale team deve anche avere una conoscenza approfondita di tutte le tecnologie utilizzate per fornire il servizio e trovare persone con le competenze corrette può essere molto difficile. I servizi gestiti ti consentono di accedere a un'organizzazione di supporto su larga scala che ha una vera copertura follow-the-sun e ha un elevato livello di competenza poiché lavora con queste tecnologie giorno dopo giorno, e sono solo a una telefonata o un biglietto di distanza!

Se utilizzo il cloud pubblico, posso comunque utilizzare l'archiviazione gestita?

Assolutamente! Ci sono alcuni casi d'uso in cui, se si ha un volume di dati sufficientemente grande finanziariamente, ha senso collocare un sistema di storage vicino al data center di un cloud pubblico. Puoi scoprire di più su questi casi d'uso e su come viene eseguito questo processo nel nostro whitepaper, Cloud storage cost optimisation , in cui esploriamo lo spostamento di 2,5 PB da cloud pubblici popolari a una soluzione Ceph completamente gestita. I risparmi ottenuti da questo tipo di approccio sono oltre il 50%!

Un servizio di archiviazione gestito mi vincola?

Assolutamente no. Le soluzioni di storage gestite fornite da Canonical sono progettate per adattarsi a tre fasi.

La prima di queste fasi è l'implementazione, in cui ingegneri specializzati implementano l'architettura concordata. Poi passiamo alla fase di gestione, in cui il nostro team gestisce tutte le operazioni del giorno 2, dalla sicurezza, all'osservabilità, agli aggiornamenti e upgrade del sistema di storage. Infine, c'è una fase facoltativa, in cui le organizzazioni che desiderano assumere la gestione del sistema di storage sono libere di farlo con la nostra formazione strutturata e la documentazione di consegna che fornisce un punto di partenza. E naturalmente, mantenere il supporto remoto per i casi di elevata gravità è sempre un'opzione.

fonte: https://ubuntu.com/blog/managed-storage-with-ceph

Sigil è un editor open source per e-book in formato ePub.

Sigil

 

Sigil è un editor open source per e-book in formato ePub.

Come applicazione multipiattaforma, è distribuito per le piattaforme Microsoft Windows, macOS e Linux sotto la licenza GNU GPL. Sigil supporta sia l'editing WYSIWYG che quello code-based dei file ePub, come l'importazione di file HTML e di file di testo. Dalla versione 0.3.3 (uscita l'8 gennaio 2011) è stata integrata la funzione di validazione degli ePub.

Introduzione.

Lo sviluppo di Sigil è stato avviato nel 2009 da Strahinja Marković, sostituito da John Schember dal 2011. Il 9 febbraio 2014 Schember ha annunciato la fine del progetto, che però è ripreso il 21 settembre 2014. Dal giugno 2015 lo sviluppo è seguito da Kevin Hendricks e Doug Massay.

Caratteristiche.

Pieno supporto alle specifiche UTF-16 e EPUB 2;
Editor WYSIWYG e code-based dei file ePub;
Supporta l'importazione di file EPUB e HTML, immagini e fogli di stile CSS;
Visualizzazioni multiple: libro, codice e vista in anteprima;
Generatore dell'indice con il supporto ai titoli multi-livello;
Editor di metadati con il supporto completo per tutte le voci di metadati;
Controllo ortografico con dizionari predefiniti e configurabili dall'utente;
Pieno supporto alle espressioni regolari (PCRE) in Cerca e sostituisci;
API integrate per Editor esterni HTML e grafica;
Integrazione con FlightCrew EPUB per la validazione dell'EPUB.
Sigil supporta pienamente le specifiche EPUB 2, ma limitatamente le specifiche EPUB 3. Da gennaio 2016 con la versione 0.9.3, gli sviluppatori si sono concentrati sul "miglioramento della capacità di Sigil di lavorare e generare ebook epub3 senza perdere nessuna delle sue funzionalità epub2".

Come installare Firefox in formato .deb su Ubuntu.

mozilla firefox

Come sapete Canonical ha deciso di puntare forte sugli Snap, a confermarlo nuovamente in questi giorni è stato Mark Shuttleworth in persona. Per questo motivo, d’ora in avanti, troveremo sempre più applicazioni pre-installate in questo formato su Ubuntu. Una di queste, lo sapete bene, è il browser Mozilla Firefox che già da oggi viene distribuito sotto forma di Snap app, anche in Ubuntu 22.04 LTS.

Firefox Snap

La mia opinione sulla versione Snap di Firefox ve l’ho già data e la riporto di nuovo. L’esperienza non è eccezionale ma nemmeno così male. Sicuramente si nota una certa lentezza all’avvio se lo lanciate dopo l’accensione del PC, in questo scenario la versione .deb è più veloce. Dopodiché le differenze si assottigliano e, anzi, sono pressoché inesistenti. In questo articolo vediamo come installare la versione .deb per utilizzarla al posto di Firefox-Snap. Come mai dovreste farlo? Beh, sappiate che le app Snap hanno diversi aspetti che non vanno giù ad una buona fetta di utenti:

  • Performance, ad oggi, inferiori con tempi di avvio lunghi
  • Le app Snap si aggiornano automaticamente in background (per alcuni potrebbe essere un pro…)
  • Alcune integrazioni di terze parti attualmente non funzionano a dovere, ad esempio l’installazione delle estensioni dal sito GNOME Extension

Tutti problemi che i diretti interessati stanno attivamente cercando di risolvere. In particolare l’ultimo punto è sotto la lente di ingrandimento: se volete rimuovere Firefox Snap per questo motivo sappiate che se avete pazienza il problema potrebbe essere risolto a breve.

Firefox in formato .deb su Ubuntu

Dando il comando apt install firefox su Ubuntu 22.04 andate ad installare la versione Snap di Firefox. Per ovviare al problema c’è una procedura da seguire. La prima cosa da fare è aggiungere il PPA di Mozilla, poi si procede con l’installazione di Firefox .deb e infine è necessario assicurarsi che Firefox Snap non venga reinstallato in un secondo momento.

Andiamo con ordine. Se vi interessano eseguite il backup di tutte le impostazioni importanti del browser (es. i segnalibri). Fatto ciò rimuovete Firefox Snap eseguendo il seguente comando da terminale:

sudo snap remove firefox

A questo punto aggiungete il PPA a cui facevo riferimento poc’anzi:

sudo add-apt-repository 
ppa:mozillateam/ppa

Ora arriva il punto delicato. Assegnamo una priorità maggiore al pacchetto Firefox PPA/deb. Per farlo copiate e incollate questo script:

echo '
Package: *
Pin: release o=LP-PPA-mozillateam
Pin-Priority: 1001
' | sudo tee /etc/apt/preferences.d/mozilla-firefox

E poi, se volete che gli aggiornamenti vengano installati automaticamente, potete dare questo comando:

echo 'Unattended-Upgrade::Allowed-Origins:: 
"LP-PPA-mozillateam:${distro_codename}";' | 
sudo tee /etc/apt/apt.conf.d/51unattended-
upgrades-firefox

A questo punto dando

sudo apt install firefox

andrete ad installare la versione .deb del browser di Mozilla.

fonte: https://www.lffl.org/2022/04/guida-come-installare-firefox-deb-su-ubuntu.html

Random Posts

I miei preferiti in Instagram

Archivio