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Unix anni 60, agli albori della scienza dei computer

Negli anni ’60, agli albori della Scienza dei Computer (Computer Science) i calcolatori non parlavano tra loro.

Spesso i calcolatori di uno stesso produttore avevano bisogno di interpreti per condividere informazioni ed è inutile prendere in considerazione computer di produttori differenti. Sono passati molti anni e in estrema sintesi verranno illustrati nella pagine che seguono.

Da Multics a Unix

Nel 1965, nei laboratori della Bell, una divisione AT&T, veniva aperto un progetto chiamato Multics (Multiplexed Information and Computing Service) che vedeva la collaborazione di General Electric e del MIT1 per trovare una soluzione capace di gestire centraline telefoniche, sistemi di calcolo multiutente con costi ridotti.
Nonostante le buone intenzioni, problemi di budget decretarono la fine del progetto ma questo non fermò Ken Thompson e Dennis Ritchie che in seguito all’esperienze fatte precedentemente continuarono a lavorare su un progetto loro con i relativi ed evidenti problemi correlati come la necessità di trovare un calcolatore per lavorare. Venne preparato un piano di sponsorizzazioni ma questo fu rifiutato e le voci di corridoio dicono che Bill Baker, il vice-presidente dei Bell Labs, esclamò:

“Bell Labs just doesn’t do business this way!”

Era un progetto molto vago sotto l’aspetto economico e non fu abbastanza convincente per ricevere i fondi necessari, là dove era già stata decretata la fine di Multics in precedenza. Ritchie e Thompson non si persero d’animo, prepararono un prospetto del sistema operativo e lo distribuirono tramite l’ufficio stampa dei Bell Labs ad un ampio numero di ricercatori. Questo scatto ebbe i suoi frutti e venne trovato un piccolo e usato PDP-7 da utilizzare per la sperimentazione e lo sviluppo del progetto.

L’estate del ’69 fu interamente dedicata a realizzare una bozza significativa per iniziare i lavori
del progetto.

Nel 1970 fu battezzato Unix da Brian Kernighan come gioco di parole con Multics e fu sottoposto un prospetto a due responsabili dei dipartimenti di ricerca per l’acquisto di un PDP-11; Doug
McIlroy e Lee McMahon furono di fondamentale importanza e una volta trovati i fondi necessari fu possibile acquistare il calcolatore per il progetto.

Il porting di Unix dal PDP-7 al PDP-11 venne fatto tramite due terminali Teletype 33 (immagine ??) e rapidamente attrasse a sè credibilità nei confronti degli altri dipartimenti di ricerca. Sulla spinta del successo fu ulteriormente proposto di acquistare un nuovo sistema PDP-11/45 e quest’ultima proposta non ebbe problemi a concretizzarsi.
In origine tutto il sistema operativo era scritto in linguaggio assembly. Era necessario trovare
una soluzione per rendere questo iniziale sistema operativo portabile su altri calcolatori in maniera semplice. Ken Thompson inventò invece un linguaggio chiamato B, che fu in uenzato da un altro linguaggio chiamato BCPL2 . Nel 1971 cominciò il lavoro al linguaggio che sarebbe diventato il C, un passo evolutivo che svincolava il linguaggio dal precedente calcolatore utilizzato per lo sviluppo.
c


Nel 1973 il kernel di Unix fu riscritto in C e poteva funzionare su dieci macchine. Nell’ottobre del
1973, Thompson e Ritchie presentarono un paper al Symposium for Operating System Principles e l’interesse per il sistema esplose. All’epoca, la AT&T era indagata per comportamenti monopolistici e le fu ordinato di rimanere fuori dall’industria dei computer; i suoi legali decisero che sarebbe stato giusto permettere alle università di disporre del sistema operativo alle condizioni dettate dalla stessa compagnia che in buona parte si sintetizzavano nella totale assenza di assistenza tecnica.

Ciò costrinse gli utenti a riunirsi per potersi prestare assistenza reciprocamente, rinforzando i valori che all’inizio avevano portato alla creazione del sistema. Ma una tradizione di condivisione non avrebbe impedito che nella comunità degli utenti si formassero profonde divisioni - e due delle prime, a quel tempo stavano proprio per nascere. Nel 1975 Ken Thompson ritornò all’Università della California a Berkeley, e portò Unix con sé.

Là due dottorandi, Chuck Haley e Bill Joy, fecero il porting del sistema Pascal, al quale Thompson aveva lavorato, ad uno stato in cui poteva essere utilizzato, e crearono l’editor di testi vi. Nacque così la Berkeley System Distribution di Unix o più semplicemente BSD Unix, una soluzione che veniva distribuita su nastro su richiesta. Le stesse intenzioni erano ben lontane dagli scopi commerciali; la diffusione di BSD Unix, come affermò Joy, era un modo per
ampliare la base degli utenti e avere maggior feedback e così fu.

Nel corso degli anni BSD Unix venne continuamente migliorato e ampliato. La “Second Berke-
ley Software Distribution” (2BSD) era pronta nel 1978 e a questa susseguì una nuova versione nel dicembre 1979, la 3BSD. Quest’ultima venne particolarmente apprezzata all’interno degli ambienti scientifici e universitari. Grazie a Bob Fabry viene ricevuto un ingente finanziamento dal progetto DARPA (Defense Advanced Research Project Agency) volto a migliorare e sviluppare le funzionalità di rete del sistema operativo. Nel 1980 vengono rilasciate le distribuzioni 4BSD e 4.1BSD, il primo sostanzioso passo nel ramo networking su TCP/IP.
Nella metà degli Anni Settanta Unix stava crescendo rapidamente, ma veniva spesso sottovalu-
tato in rapporto a soluzioni presenti. Nel 1978 la DEC mise in commercio VAX, che era il uccessore del PDP-11, la culla di Unix. Questi calcolatori si diffusero rapidamente e il loro sistema operativo proprietario, il VMS, fu largamente sostituito da Unix, specialmente dopo l’uscita del BSD 4.2 nel 1982. AT&T nel 1984 fondò la propria divisione computer e vennero delineati alcuni prodotti da offrire sul mercato, tra questi Unix System V che girava su calcolatori 3B della stessa compagnia.

Nello stesso anno Bill Joy lasciò l’università e fondò la Sun Microsystems, compagnia che produ-
ceva calcolatori con incluso BSD Unix e il supporto per TCP/IP. Fu una scelta strategica quella di
allegare il software al proprio hardware senza costi aggiuntivi. Il mercato aveva alta profittabilità
e rapidamente accorsero nuovi concorrenti come Convex, Multi ow, Masscomp, Silicon Graphics,
Pyramid, Stardent e NeXT. Era l’epoca dei killer micros, come furono chiamati, soluzioni ardware
più veloci e meno costose dei minicomputer e corredate da sistemi Unix e Unix-like.

I produttori di workstation distrussero il mercato dei minicomputer e poi cominciarono a farsi guerra tra loro.

Unix si era spostato al centro dell’attenzione seppure ogni produttore offrisse la propria versione
del sistema operativo. Alcune di queste erano basate sullo stile che si era sviluppato intorno al BSD, mentre altre si richiamavano all’USG System V Release 4 (SVR4) della AT&T.

La “Networking Release 1”
Le varie generazioni di Unix si susseguirono fino al 1989, anno di nascita della “Network Release
1”, una versione di Unix caratterizzata dalla totale libertà di utilizzo del codice sorgente, cosa che
precedentemente era vincolata da una particolare licenza AT&T. Avvenne un cambiamento rilevante e le spinte motrici furono motivazioni di carattere economico (costi aggiuntivi) e la libera fruizione di codice sorgente. La somma di denaro da versare ad AT&T per ottenere la licenza di accesso al codice sorgente non era particolarmente rilevante ma coincise con l’accattivante soluzione proposta dall’Università di Berkeley.

In pochissimi mesi, un esercito di programmatori sostituì ogni applicazione software che potesse
essere ricondotta ad AT&T; anche il kernel non fu da meno ma a causa di motivazioni tecniche e
legali non fu possibile eliminare determinate porzioni di codice. Ogni vincolo venne superato con
la “Network Release 2” del 1991. Nell’anno successivo, Bill Jolitz annuncia la nascita di 386/BSD,
versione di BSD Unix scritta per microprocessori Intel 80386, il trampolino di lancio per il NetBSD Group, una task force intenta a migliorare le soluzioni per l’installazione/diffusione lato “utente”.

Il 1992 segna inoltre il passaggio di mano degli Unix System Laboratories da AT&T a Novell, la
quale compie a sua volta un passaggio nel 1995 in favore di SCO (Santa Cruz Operation).
Non si può negare la vita travagliata del sistema operativo ma nonostante questo ha affascinato
e continua ad affascinare una larghissima schiera di utenti e molto spesso stupire per caratteristiche che il futuro decreterà essenziali nel settore informatico contemporaneo.
Free Software Foundation Nel 1983 Richard M. Stallman fondò il progetto GNU e la Free Software Foundation, il cui scopo era produrre un sistema Unix-compatibile completamente gratuito e liberamente distribuibile.

Tuttavia, il metodo di questo gruppo era cominciare con le utilities - editor di testo, compilatori, e tutto il resto - lavorando in direzione di un kernel completamente nuovo. Malgrado non si sia ancora realizzato il progetto a livello del kernel3 il software prodotto da GNU era di una tale qualità che gli amministratori di sistema spesso sostituirono i programmi originali delle loro distribuzioni di Unix con le versioni GNU. Malgrado questo le compagnie preferirono curare i loro interessi giocando probabilmente contro questa filosofia di libero scambio del codice senza limitazioni.
F.A.Q.
Domanda: “C’è differenza tra Unix e UNIX, scritto con lettere maiuscole?” Con Unix in-
dichiamo l’insieme di tutti i sistemi di questo tipo. UNIX è un marchio registrato che indica la
realizzazione di Unix creata da USL (Unix System Laboratories) della Novell.

Domanda: “Che importanza ha avuto il sistema operativo Unix nello sviluppo della rete In-
ternet?” Esiste un rapporto sinergico tra Unix e Internet. Se da un lato il sistema operativo ha
trovato ampiamente sviluppo in rete, Internet e le tecnologie relative hanno trovato la propria culla nel sistema operativo in questione. L’esempio del Domain Name System è rappresentativo. L’organizzazione delle informazioni è gerarchicamente molto simile alla struttura ad albero del file system Unix.

Domanda: “Unix è ancora un privilegio per pochi? Serve necessariamente un calcolatore molto potente per utilizzare questo sistema operativo?” Esistono versioni commerciali e “free”, nel concetto Open Sources. Le versioni commerciali genericamente sono sviluppate per particolari piattaforme hardware e ottimizzate per sfruttare le caratteristiche di quest’ultime. Le versioni “free” grazie alla loro natura “aperta” si evolvono rapidamente offrendo il supporto per un
ampio insieme di periferiche e molte caratteristiche tecniche tipiche delle versioni commerciali. Tra i sistemi “free” possiamo ricordare GNU/Hurd e GNU/Linux: entrambi hanno un ampio supporto di periferiche e offrono prestazioni molto buone sui computer comunemente in vendita sul mercato.

Il progetto HURD rappresenta il sogno di GNU ma questo kernel è ancora in fase ampiamente sperimentale ai giorni nostri. Per maggiori informazioni in merito è possibile leggere informazioni online su http://www.gnu.ai.mit.edu/software/hurd/.


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