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Grub 1.96, in attesa della versione stabile di Grub2


Per caricare le distribuzioni GNU/Linux, come anche gli altri sistemi operativi, è sempre necessario un boot loader. Bene, Grub appartiene proprio a questa categoria di programmi e consente di eseguire GNU/Linux. Ormai è diventato il boot loader predefinito sulla maggior parte delle distribuzioni, soprattutto perché sicuro, stabile e altamente configurabile e personalizzabile.

GRUB (GRand Unified Bootloader) è un boot loader semplice da usare, perché configurato attraverso un normale file di configurazione (in genere /boot/grub/menu.lst, anche se a seconda della distribuzione utilizzata potrebbe essere anche /etc/grub.conf.

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È corredato da vari programmi ausiliari. In particolare grub-install è in grado di trovare i vari kernel presenti nella root directory e di generare la configurazione necessaria.

Identificare i dispositivi

GRUB utilizza una nomenclatura dei device diversa rispetto a quella che siamo abituati ad utilizzare in LILO o all'interno di Linux, ed è un aspetto piuttosto normale considerando il fatto che non è un bootloader dedicato al solo sistema del pinguino. GRUB richiede che le unità cui si fa riferimento siano indicate fra parentesi tonde, e deve essere specificato sia il tipo di unità che il numero cardinale progressivo (iniziano a contare dal numero 0 e non 1) ed, eventualmente, la partizione utilizzata.
Qualche esempio chiarirà meglio la situazione:
(hd0,1) indica che ci si sta riferendo ad un hard disk (hd), e tra tutti i dischi fissi presenti sul computer, si indica proprio il primo della catena (hd0).

GRUB non fa alcuna differenza tra IDE, SCSI, o SATA: tutto dipende dalla catena di riconoscimento del BIOS, che può essere impostata a piacere. In genere, i dischi EIDE hanno la precedenza sui restanti, e vengono identificati con i numeri più bassi.

Il secondo numero dopo la virgola indica la partizione del disco specificato alla quale ci si sta riferendo: le partizioni primarie vengono identificate come 0, 1, 2 e 3 mentre le partizioni logiche iniziano sempre da 4, indipendentemente dal numero di primarie presenti. Nell'esempio, (hd0,1) indica la seconda partizione primaria (si inizia a contare da zero!), mentre (hd0,4) indica la prima partizione logica sempre dello stesso disco. Nel caso ci si stia riferendo ad un disco EIDE, secondo la convenzione Linux, (hd0,1) corrisponde a hda2, mentre (hd0,4) corrisponde a hda5.
Rispetto agli altri boot loader, GRUB è in grado di sfogliare file all'interno dei file system. Attualmente supporta i seguenti file system:

* Ext2/Ext3
* ReiserFS
* XFS di SGI (sperimentale)
* Journaled File System (JFS)
* UFS
* VFAT (FAT16 e FAT32).

Grub prende normalmente l'input dalla console del computer, ovvero monitor e tastiera, ma può essere configurato anche per interagire con una console seriale.

Attualmente è in fase di sviluppo GRUB 2 che sostituirà l'attuale GRUB (versione 0.9x). GRUB 2 rivoluzionerà il boot loader, creandone uno di nuova generazione grazie alla fusione con il codice di PUPA.
Ultima versione stabile: Grub 1.96
La nuova versione alpha di Grub2 è disponibile via ftp a questo indirizzo

Grub2 Features

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GRUB 2 is derived from PUPA which was a research project to investigate the next generation of GRUB. GRUB 2 has been rewritten from scratch to clean up everything for modularity and portability. A mailing list and a wiki have been setup for discussing the development of GRUB 2.

GRUB 2 targets at the following goals:

  • Scripting support, such as conditionals, loops, variables and functions.
  • Graphical interface.
  • Dynamic loading of modules in order to extend itself at the run time rather than at the build time.
  • Portability for various architectures.
  • Internationalization. This includes support for non-ASCII character code, message catalogs like gettext, fonts, graphics console, and so on.
  • Real memory management, to make GNU GRUB more extensible.
  • Modular, hierarchical, object-oriented framework for file systems, files, devices, drives, terminals, commands, partition tables and OS loaders.
  • Cross-platform installation which allows for installing GRUB from a different architecture.
  • Rescue mode saves unbootable cases. Stage 1.5 was eliminated.
  • Fix design mistakes in GRUB Legacy, which could not be solved for backward-compatibility, such as the way of numbering partitions.
Multiboot Specification
Multiboot Specification is a protocol between a boot loader and an OS kernel. Because this specification is generic, you can use the protocol in your own boot loader and/or in your own OS freely. Follow this link, for more details.

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