Mark Shuttleworth ha annunciato tempo fa la prossima versione targata Canonical, Ubuntu 13.04 (nome in codice Raring Ringtail), proponendo agli sviluppatori un approccio leggermente diverso rispetto a quello adottato finora.
Tradotto da alcuni come Lemure Impaziente dovrebbe significare in realtà Bassarisco Impaziente.
In sintesi, l’invito di Shuttleworth resta indirizzato a chiunque voglia contribuire all’evoluzione del progetto, ma questa volta chiedendo ai partecipanti di non divulgare informazioni sulle novità più importanti finché non sarà deciso da Canonical. Una decisione che ha fin da subito attirato a sé numerose critiche, da parte di chi vede in questo percorso un parziale abbandono della filosofia “open”.
La risposta ufficiale non si è fatta attendere e, con un secondo post pubblicato venerdì, il CEO ha chiarito che l’intenzione, al contrario, è quella di coinvolgere la community in ogni singolo aspetto dello sviluppo, garantendo un livello ancora maggiore di trasparenza. A chi si troverà impegnato sulla scrittura del codice riguardante i punti chiave di Ubuntu 13.04 verrà dunque chiesto di trattare il proprio lavoro come un progetto personale e non rendere noti i dettagli sulle novità, in modo che possano essere svelate solo una volta pronte per la distribuzione. In questo modo si eviterà di attirare critiche o pareri negativi anzitempo, potendo contare su un’eco mediatica maggiore al lancio.
Shuttleworth assicura che la piattaforma non diventerà in alcun modo “closed”. Si è dunque trattato esclusivamente di un problema di comunicazione? Stando al post chiarificatore pare di sì, ma considerando i pareri negativi che hanno accompagnato il debutto di alcune caratteristiche (come l’interfaccia Unity) non è da escludere che nelle intenzioni di Canonical possa esserci il reale desiderio di esercitare un maggiore controllo sulle modalità di diffusione delle informazioni riguardanti lo sviluppo di Ubuntu.
Canonical ha in programma grandi cose per Ubuntu 13.04, in particolare sembra voler puntare molto sulla Dash, ovvero lo strumento principale di Unity, con la quale fino ad ora è possibile fare una grande varietà di cose.
Per la futura stable release di Ubuntu si prevede che la Dash possa replicare le funzioni di un browser, sarà possibile visualizzare contenuti multimediali usando la Dash; ad esempio cercando un gruppo musicale sarà possibile visualizzare i risultati di Youtube o Vimeo oppure guardare i brani da loro composti usando il nostro account di Last.fm.
Ma la novità forse più interessante sarà la possibilità di fare acquisti direttamente dal Dash per mezzo del nostro account di Ubuntu One, infatti potremo acquistare app, musica e altro (per mezzo dell’accordo con Amazon) semplicemente cercandole nella Dash di Unity.
L’obiettivo è rendere Ubuntu più indipendente da tool di terze parti in modo da rendere l’esperienza utente più confortevole e diretta. A nostro avviso questa è una scelta molto interessante infatti sia Windows che Mac OS X permettono l’acquisto di contenuti senza l’ausilio di tool esterni, come del resto già avviene da anni nel settore mobile con Android e iOS.
La roadmap di Ubuntu 13.04 "Raring Ringtail" quindi è la seguente:
Il rilascio ufficiale è previsto per il giorno 25 Aprile 2013 e sarà seguito come sempre dalle derivate ufficiale Xubuntu, Edubuntu, Kubuntu e Lubuntu.
Lo sviluppo di Ubuntu 13.04 quindi avrà una novità, ovvero non verranno più create e rilasciata le alpha release, ed al posto di questi rilasci intermedi verranno introdotte delle build mensili per le ISO che consentiranno agli utenti di seguire lo sviluppo in maniera più uniforme, e agli sviluppatori di poter adottare metodologie maggiormente agili. Vedremo se e come, poi, questo avrà ripercussioni sulla qualità del software.
Questa nuova roadmap si applicherà però solamente ad Ubuntu mentre per le sue derivate ufficiali come Xubuntu o Lubuntu si contrarierà con il classico rilascio delle alpha release.
Tornando al nostro Bassarisco Impaziente vediamo un po’ di che animaletto si tratta:
Tradotto da alcuni come Lemure Impaziente dovrebbe significare in realtà Bassarisco Impaziente.
In sintesi, l’invito di Shuttleworth resta indirizzato a chiunque voglia contribuire all’evoluzione del progetto, ma questa volta chiedendo ai partecipanti di non divulgare informazioni sulle novità più importanti finché non sarà deciso da Canonical. Una decisione che ha fin da subito attirato a sé numerose critiche, da parte di chi vede in questo percorso un parziale abbandono della filosofia “open”.
La risposta ufficiale non si è fatta attendere e, con un secondo post pubblicato venerdì, il CEO ha chiarito che l’intenzione, al contrario, è quella di coinvolgere la community in ogni singolo aspetto dello sviluppo, garantendo un livello ancora maggiore di trasparenza. A chi si troverà impegnato sulla scrittura del codice riguardante i punti chiave di Ubuntu 13.04 verrà dunque chiesto di trattare il proprio lavoro come un progetto personale e non rendere noti i dettagli sulle novità, in modo che possano essere svelate solo una volta pronte per la distribuzione. In questo modo si eviterà di attirare critiche o pareri negativi anzitempo, potendo contare su un’eco mediatica maggiore al lancio.
Shuttleworth assicura che la piattaforma non diventerà in alcun modo “closed”. Si è dunque trattato esclusivamente di un problema di comunicazione? Stando al post chiarificatore pare di sì, ma considerando i pareri negativi che hanno accompagnato il debutto di alcune caratteristiche (come l’interfaccia Unity) non è da escludere che nelle intenzioni di Canonical possa esserci il reale desiderio di esercitare un maggiore controllo sulle modalità di diffusione delle informazioni riguardanti lo sviluppo di Ubuntu.
Canonical ha in programma grandi cose per Ubuntu 13.04, in particolare sembra voler puntare molto sulla Dash, ovvero lo strumento principale di Unity, con la quale fino ad ora è possibile fare una grande varietà di cose.
Per la futura stable release di Ubuntu si prevede che la Dash possa replicare le funzioni di un browser, sarà possibile visualizzare contenuti multimediali usando la Dash; ad esempio cercando un gruppo musicale sarà possibile visualizzare i risultati di Youtube o Vimeo oppure guardare i brani da loro composti usando il nostro account di Last.fm.
Ma la novità forse più interessante sarà la possibilità di fare acquisti direttamente dal Dash per mezzo del nostro account di Ubuntu One, infatti potremo acquistare app, musica e altro (per mezzo dell’accordo con Amazon) semplicemente cercandole nella Dash di Unity.
L’obiettivo è rendere Ubuntu più indipendente da tool di terze parti in modo da rendere l’esperienza utente più confortevole e diretta. A nostro avviso questa è una scelta molto interessante infatti sia Windows che Mac OS X permettono l’acquisto di contenuti senza l’ausilio di tool esterni, come del resto già avviene da anni nel settore mobile con Android e iOS.
La roadmap di Ubuntu 13.04 "Raring Ringtail" quindi è la seguente:
Il rilascio ufficiale è previsto per il giorno 25 Aprile 2013 e sarà seguito come sempre dalle derivate ufficiale Xubuntu, Edubuntu, Kubuntu e Lubuntu.
Lo sviluppo di Ubuntu 13.04 quindi avrà una novità, ovvero non verranno più create e rilasciata le alpha release, ed al posto di questi rilasci intermedi verranno introdotte delle build mensili per le ISO che consentiranno agli utenti di seguire lo sviluppo in maniera più uniforme, e agli sviluppatori di poter adottare metodologie maggiormente agili. Vedremo se e come, poi, questo avrà ripercussioni sulla qualità del software.
Tornando al nostro Bassarisco Impaziente vediamo un po’ di che animaletto si tratta:
Il bassarisco del Nordamerica (Bassariscus astutus Lichtenstein, 1830) è un mammifero della famiglia dei Procionidi originario delle regioni aride del Nordamerica. È l'animale simbolo dell'Arizona.
Affine ai procioni, il bassarisco del Nordamerica è snello ed agile, lungo fino ad 80 cm, di cui circa la metà è costituita da una folta coda ad anelli bianchi e neri, e pesa soltanto circa 1 kg. Il pelame ha una colorazione bruno-grigiastra più scura sul dorso e bianca e nera sulle parti inferiori. Il muso è simile a quello della volpe, gli occhi sono sviluppati e cerchiati di bianco che ben contrasta con le macchie nere, e le orecchie sono grandi e diritte. Le zampe hanno un folto pelame e gli artigli sono in parte retrattili. In passato è stato talvolta cacciato per la sua pelliccia, che però non è mai stata considerata di gran pregio.
L'articolazione della caviglia è molto flessibile e può ruotare per più di 180°; questa caratteristica fa del bassarisco un agile arrampicatore. La sua lunga coda, inoltre, funge da bilanciere per compensare la sottigliezza delle zampe e permette all'animale perfino di cambiare direzione facendo una ruota su se stesso. Talvolta è stato osservato risalire da una fessura mantenendo le quattro zampe lungo un lato e schiacciando forte il dorso contro l'altro lato.
Il bassarisco del Nordamerica è diffuso in California, Colorado, Oklahoma, Oregon, Arizona, Nuovo Messico, Nevada, Texas, Utah e in tutto il Messico settentrionale e centrale. Negli Stati messicani di Guerrero, Oaxaca e Veracruz il suo areale si sovrappone a quello del bassarisco del Centroamerica[3]. Abita nei deserti rocciosi e trova riparo nelle cavità degli alberi o nelle strutture in legno abbandonate. Si spinge anche nel Deserto del Gran Bacino, che ricopre la maggior parte del Nevada e più di metà dello Utah, così come alcune regioni di California, Idaho e Oregon.
Il bassarisco del Nordamerica è una creatura notturna, solitaria e timida e viene avvistato solo raramente. È onnivoro e si nutre di frutta, bacche, insetti, lucertole, piccoli roditori e uccelli. A sua volta, però, è preda di gufi, volpi, coyote, procioni e linci rosse. Questo piccolo onnivoro emette una vasta gamma di suoni, compresi schiocchi e chiacchiericci simili a quelli emessi dai procioni. Uno dei richiami più frequenti consiste in un latrato molto forte e lamentoso. Da adulti, i bassarischi conducono vita solitaria e si incontrano solamente per accoppiarsi.
fuente: Wikipedia
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