The Economist(*), il noto quotidiano londinese segnala il fatto che parecchie aziende che tradizionalmente adottavano una filosofia mirata al software proprietario nel futuro apriranno le sue porte al software Open Source.
Secondo l'autore ne Apple ne Microsoft potranno respingere la concorrenza di prezzi gratuiti che oggi per oggi offrono al mercato la maggior parte delle soluzioni Linux, un elemento da non trascurare in un momento cruciale dell'economia mondiale in cui tutte le aziende, piccole e grosse, cercano di ridurre i costi.
Inutile dire l'importanza di Ubuntu in questo contesto.
A questo punto non è azzardato dire che presto gli utenti Linux supereranno sicuramente a quelli di Mac OS e magari in un futuro non troppo lontano anche ai ragazzi di casa Richmond.
Secondo l'autore ne Apple ne Microsoft potranno respingere la concorrenza di prezzi gratuiti che oggi per oggi offrono al mercato la maggior parte delle soluzioni Linux, un elemento da non trascurare in un momento cruciale dell'economia mondiale in cui tutte le aziende, piccole e grosse, cercano di ridurre i costi.
Inutile dire l'importanza di Ubuntu in questo contesto.
A questo punto non è azzardato dire che presto gli utenti Linux supereranno sicuramente a quelli di Mac OS e magari in un futuro non troppo lontano anche ai ragazzi di casa Richmond.
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(*)L’Economist è uno dei migliori giornali del mondo, famoso per le sue analisi inappuntabili specie sui temi di politica estera ed economia e per le sue opinioni schiette, intelligenti, mai nascoste (esattamente il contrario della falsa idea che si ha in Italia del giornalismo anglosassone in doppio petto e distaccato dalla realtà). Gli articoli non sono firmati, come la prima e la terza pagina di un piccolo quotidiano italiano. Fondato nel 1843, diretto anche dal grande pensatore e costituzionalista Walter Bagehot, l’Economist prende sempre posizione, spesso incurante dell’assoluto minoritarismo delle sue scelte.
Come se il servizio di supporto di Canonical fosse gratuito...
RispondiElimina@shiba
RispondiEliminastiamo parlando di free software non di beneficenza